La chiesa parrocchiale di Balze è di pietra scabra, con un porticato ed un rosone. Deriva dall'ingrandimento del piccolo oratorio di "S. Maria de Saxo" eretto sul luogo ove il 17 luglio 1494 avvenne un fatto straordinario, un miracolo, che è anche all'origine del villaggio di Balze: la Madonna apparve su una roccia a due pastorelle, e una d'esse, muta, riacquistò la parola, l'altra, cieca, la vista. Nei primi del Cinquecento nel suo interno vi fu collocata una terracotta policroma, opera di Benedetto Buglioni (1461-1521), e verso la fine di quel secolo vi si custodisce già il Sacramento per maggior comodo degli abitanti. L'oratorio, ingrandito nel corso degli anni, il 27 giugno 1785 diviene chiesa parrocchiale di Balze, intitolata a S. Maria Assunta, e contemporaneamente fu soppressa l'antica pieve di Vignola; infine, il 29 agosto del 1827, dopo lunghi lavori, fu solennemente consacrata da mons. Annibale Tommasi vescovo di Sansepolcro, col mandato di mons. Bencivenni, vescovo di Bertinoro e Sarsina. Altri rifacimenti, nel tempo segnano la tormentata esistenza della chiesa balzerana. Nella chiesa, ad una navata, oltre alla pala d'altare del Buglioni, si conserva una statua in terracotta invetriata policroma attribuita a Giovanni di Andrea Della Robbia (fine XVI sec).